Mini Transat 2023, ancora un italiano sul podio più alto

“Le emozioni sono troppo forti. Sono soprattutto felice di aver portato a termine il mio progetto e di averlo fatto nel modo in cui l’ho fatto”. Succede ancora. Un altro italiano, dopo Ambrogio Beccaria nel 2019, vince la Mini Transat, la traversata atlantica che dal Nord della Francia arriva ai Caraibi e che si corre con i Mini 6,50, gusci di solo sei metri e mezzo di lunghezza, ma sempre più avanzati tecnologicamente (come tutta la vela del resto). Sul podio più alto dell’edizione 2023 sale Luca Rosetti, 28 anni, di Rimini, alla sua seconda partecipazione: ha tagliato oggi il traguardo della seconda tappa Canarie-St François Riviera du Levant (Guadalupa), con la sua Race = Care, dopo 14 giorni 12 ore di navigazione.

Rosetti ha condotto la gara quasi sempre in testa, impostando una rotta quasi perfetta, leggermente a nord rispetto alla rotta diretta. Una strategia che gli ha permesso di concludere la regata con un vantaggio di oltre 60 miglia sul suo rivale diretto Hugues De Premare su Technip Energies e più del doppio sul trio vincitore della prima prova, Les Sables d’Olonne (Francia) a Santa Cruz de la Palma (Canarie), in cui lui era arrivato quinto, con un deficit di 15 ore 05 minuti (lo svantaggio sul belga Michael Gendebien, che aveva vinto la prima tratta, è stato superato). Rossetti è l’ottavo straniero e il secondo italiano a vincere l’evento.

Anche lui emigrato in Francia

Gli inizi sulle derive (prima l’Optimist e poi il Laser), il 28enne romagnolo scopre il Mini 650 nel 2016 e tre anni dopo partecipa da debuttante, alla Mini Transat, chiudendo con un incoraggiante 18esimo assoluto. Da quel momento in poi sceglie di cambiare marcia e mette su un progetto più ambizioso proprio in questa classe, che sta riscuotendo crescente popolarità in Italia.

“Quattro anni fa, quando ho partecipato alla gara per la prima volta, sono arrivato molto vicino a qui, in Martinica, e ho subito voluto rifare la gara”, racconta lo skipper riminese, sulla banchina. “Per ricominciare un progetto, ma questa volta incentrato sulle prestazioni. Ho preso subito un Maxi 6.50 e mi sono trasferito in Francia, a Lorient, per prepararmi e allenarmi meglio. Le mie ambizioni di vittoria sono state chiare fin dall’inizio di questa 24ª edizione. La prima tappa non è andata bene come speravo, ma l’ultima è stata davvero incredibile. Certo, ci sono stati momenti complicati, soprattutto nella calma della partenza, ma anche nell’ultimo tratto: pensavo di essere troppo a nord e quindi immaginavo che la fine della gara sarebbe stata un po’ complicata per me. Tuttavia, quando ho sentito la classifica SSB, mi sono reso conto di avere un vantaggio di 60 miglia sulla seconda barca classificata. Non capivo bene la situazione, ma ero ovviamente contento del risultato”.

Uno sguardo indietro. “Ho dovuto fare una scelta importante fin dall’inizio. Prendendo una rotta verso Nord, sapevo che non avrei avuto altra scelta se non quella di andare fino in fondo e che non sarei stato in grado di tornare a Sud in seguito. Nel complesso, ero abbastanza sicuro della mia scelta, ma devo ammettere che ho avuto qualche dubbio, soprattutto dopo aver superato El Hierro, quando mi sono trovato nella calma e dietro l’itinerario. Poi, quando gli alisei hanno iniziato a crescere, ho capito subito che i miei rivali più a Sud erano davvero molto veloci perché avevano più pressione di me. Il mio vantaggio si è sciolto, ma poi ho fatto un buon lavoro nel cambio e sono tornato in testa più o meno a metà gara. Ho commesso qualche errore, ma ovviamente meno degli altri… Quello che è certo è che ho fatto del mio meglio e non ho mollato. Ho sempre cercato di andare il più veloce possibile”.

La vittoria e i sacrifici

“Vincere la Mini Transat non è cosa da poco – dice ancora Rosetti -. Se guardo indietro e vedo tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare qui, è davvero incredibile. Questa vittoria è una grande ricompensa ma ciò che provo dentro non è facile da esprimere. Non potevo sperare di concludere in modo migliore i miei quattro anni di militanza nel circuito Mini 6.50. Ed è bellissimo vedere che è anche uno straniero a vincere la gara nei Proto. In Italia viviamo un periodo piuttosto florido per la vela offshore perché Ambrogio Beccaria, ma anche Alberto Bona e Alberto Riva stanno facendo grandi cose nelle regate più importanti dei Class 40. Sono felice di contribuire anche io a diffondere nel mio Paese la cultura delle regate oceaniche”.

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